Ho registrato due domini internet “.it” corrispondenti al nome di due famosi videogiochi, ormai diventati di uso pubblico. Adesso la società importatrice mi ha scritto che devo cederglieli gratuitamente, mentre in caso contrario mi farà causa: è possibile che abbia ragione?

La possibilità che la società in questione possa pretendere a suo favore i domini registrati in effetti sussiste, anche se per stabilirlo occorre esaminare la situazione in modo approfondito. Prima di tutto è indispensabile conoscere la natura dei nomi dei giochi utilizzati. Se tali nomi sono generici e di uso comune, al pari, ad esempio, di “briscola” o “scopa” con riferimento al gioco delle carte, è evidente che nessuno potrà pretendere alcuna esclusiva sugli stessi. Viceversa, se tali nomi, pur essendo ormai molto diffusi e di dominio pubblico, non sono così generici, il discorso cambia. In tal caso, occorre innanzitutto controllare se su tali nomi non esista un marchio registrato in Italia, in quanto il diritto sui marchi, a differenza di quanto accade per i brevetti, dura teoricamente per sempre, per cui a nulla rileva il fatto che siano diventati molto diffusi. Il nome del gioco “monopoli”, ad esempio, è registrato come marchio e per quanto sia conosciuto ed usato da tutti, nessuno può utilizzarlo senza il consenso della società intestataria del marchio stesso. Nel caso di specie la società importatrice potrebbe avere la licenza per l’uso in Italia del nome del gioco e, se così fosse, potrebbe validamente agire contro il titolare dei domini per ottenere a suo favore l’assegnazione degli stessi. È consigliabile, pertanto, effettuare un controllo diretto ovvero chiedere a suddetta società di fornire prova di quanto dalla stessa asserito, in modo da evitare spese e complicazioni inutili. Solo dopo che sono state valutate le eventuali privative o si è preso atto dell’inesistenza delle stesse, si potrà decidere cosa sia più opportuno fare.