Modello di utilità: sai qual è la differenza con il brevetto?

Il brevetto è la forma di protezione che viene concessa alle invenzioni che hanno un alto grado di innovazione e che, soprattutto, rappresentano una soluzione nuova ed originale ad un problema tecnico mai risolto prima.

In Italia ed in pochi altri paesi, esiste anche un’altra forma di tutela: il modello di utilità.

TU: Quali sono le principali differenze tra modello di utilità e brevetto?

Si ricorre al modello di utilità per proteggere una modifica di oggetti esistenti che comporta la creazione o introduzione di una maggiore utilità o facilità d’uso dell’oggetto stesso.

Normalmente si dice che con il modello di utilità si protegge la forma di un prodotto che abbia una sua specifica funzionalità tecnica oppure consiste in una piccola invenzione che fornisce alle macchine o ad alcune delle loro parti, particolare efficacia o comodità di applicazione e impiego.

Attraverso il modello di utilità un oggetto già esistente viene “ritoccato” in modo innovativo per ottenere risultati di maggiore utilità di uso e/o fabbricazione del prodotto.

Ad esempio nel 1978 l’Adidas registrò come modello di utilità il pallone “Tango”, commercializzato in occasione dei Mondiali di Calcio.

Era costituito da 32 pannelli (12 pentagoni e 20 esagoni) che creavano un disegno di dodici cerchi uguali. Introdusse un design che sarebbe rimasto immutato anche per i palloni ufficiali dei cinque successivi Mondiali di calcio e che rendeva la forma del pallone maggiormente sferica rispetto ai modelli precedenti.

Normalmente viene concesso senza alcun tipo di esame e ha una durata di 10 anni.

TU: E se non sono sicuro se la mia invenzione vada depositata come brevetto o come modello di utilità?

Esiste oggettivamente la difficoltà di tracciare una linea di confine netta tra la “grande invenzione” (oggetto di Brevetto) e la piccola invenzione (modello di utilità).

Dal punto di vista dell’inventore, non è cosa facile fare una distinzione precisa.

Per questo la legge prevede la possibilità di effettuare quello che si chiama un “doppio deposito” (art. 84 CPI), ovvero un deposito contemporaneo della stessa domanda di brevetto sia come invenzione che come modello di utilità, lasciando che sia l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi a scegliere di inserire l’invenzione nell’uno o nell’altro registro.

Inoltre un modello di utilità può essere convertito in un brevetto per invenzione, se l’oggetto da tutelare si dimostra tale per cui al suo posto avrebbe dovuto essere richiesto un Brevetto (o viceversa).

Ecco il percorso che ti aspetta per depositare il tuo Modello di Utilità

  1. Azioni preliminari
    Devi verificare che il tuo modello di utilità risponda ai requisiti essenziali di novità, attività inventiva e applicazione industriale previsti per i brevetti di invenzione (ma ad un livello limitato). Non sono proteggibili come modello i procedimenti di produzione, i ritrovati chimici, i circuiti elettrici/elettronici.
  2. Presentazione della domanda.
    La presentazione della domanda va effettuata in Italia presso gli appositi uffici UPICA (Uffici Provinciali del Ministero dell’Industria) o presso l’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi). Oggi è possibile però presentare la domanda soltanto in formato telematico.
  3. Esame
    L’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) effettua un esame di sussistenza dei requisiti formali, ma non un esame sulla novità. Inoltre, al contrario dei brevetti, non esiste procedura di opposizione al deposito di un Modello di Novità.
  4. Concessione
    La concessione del modello avviene dopo diversi mesi dalla presentazione della domanda, ma i diritti di esclusiva possono essere esercitati dal momento in cui viene depositata la domanda.
  5. Tassa di mantenimento
    Oltre alle tasse dovute alla presentazione della domanda, deve essere pagata, alla scadenza del 1° quinquennio, una tassa di mantenimento per il 2° quinquennio. La tutela infatti dura in tutto 10.
  6. Obbligo di uso e licenza obbligatoria
    Il modello di utilità è soggetto ad obbligo di uso e licenza obbligatoria. Questo significa che in caso di mancato o insufficiente sfruttamento, un’altra azienda può richiedere la licenza obbligatoria di utilizzo.

Se vuoi essere sicuro al 100% che la tua domanda di deposito sia efficace e inattaccabile, ti consiglio in ogni caso di rivolgerti ad un esperto che può aiutarti dal punto di vista strategico, oltre che nella preparazione dei documenti e nello svolgimento della pratica.

Ufficio Brevetti si avvale della fondamentale collaborazione dell’ingegner Mario Emmi, Mandatario abilitato davanti all’European Patent Office e iscritto all’Albo dei consulenti in proprietà industriale, proprio nella sezione Brevetti.

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